Perché scegliermi

Ho creato questa pagina per fare in modo che le persone interessate a risolvere un problema legato alla relazione con i clienti avessero un quadro generale su di me. Leggila con calma: se entrerò in casa tua, devi sapere con chi avrai a che fare.

È probabile che sia la persona giusta per te se cerchi una professionista che:

1. È specializzata nelle PMI

Sono nata e cresciuta nel mondo delle PMI: ne conosco gioie e dolori e ne apprezzo il processo decisionale veloce. Per piccola e media impresa intendo organizzazioni dai 10 ai 250 collaboratori circa, in cui sono presenti ridotta gerarchia, flessibilità dei processi, disponibilità ad assumersi dei rischi, visione.

2. È certificata nella customer experience

Nel dicembre 2020 ho ottenuto l’attestato Certified Customer Experience Professional (CCXP) che riconosce a livello professionale le persone che dimostrano di aver lavorato concretamente e da diversi anni nella customer experience e che dispongono di elevate competenze in questo ambito. Sono la prima consulente italiana ad aver acquisito questo riconoscimento internazionale. È garanzia di risultati? No, quelli si guadagnano sul campo, come la fiducia del resto. Ma in un mercato, in cui basta aver letto un libro per presentarsi come consulente per la customer experience, possedere una certificazione internazionale fa la differenza.

3. Vuole generare un cambiamento nella relazione tra aziende e clienti

La sfida che stanno affrontando molte PMI riguarda l’evoluzione da una cultura prodotto-centrica a una cliente-centrica. Ma essa non può avvenire senza rivedere il ruolo strategico e sottovalutato del Customer service, senza conoscere in modo sistematico il cliente, senza mappare la sua esperienza con tutta l’azienda e intervenire per renderla coerente con chi sei e i tuoi valori, e senza portarsi a bordo tutte le persone che questa esperienza la influenzano, pur non rendendosene conto. Alcuni cambiamenti nella relazione con i clienti che ho generato? Ho fatto raddoppiare il tasso di chiusura dei preventivi, ho ridotto del 20% il tempo di permanenza dei resi in azienda, ho contribuito alla diminuzione del 30% dei clienti insolventi.

4. Ha lavorato in azienda

Credo che fare consulenza sia molto difficile se non si conosce l’altra parte e se non ci si è sporcati le mani facendo accadere le cose. Non nasco come consulente e, prima di aprire la mia attività in proprio, ho voluto lavorare diversi anni all’interno del mondo PMI: come responsabile Customer service e After sales ho strutturato una rete di 40 centri di installazione e assistenza tecnica; come responsabile Back office estero ho seguito una fase di forte sviluppo aziendale sui mercati europei; come responsabile di una branch estera ho accompagnato l’avviamento in UK. Ho anche trascorso alcuni anni in una nota multinazionale tedesca, in cui ho appreso il valore dei numeri e della sistematicità: ho seguito sul campo un direttore vendite con un centinaio di commerciali e ho sviluppato un accordo nazionale in staff all’amministratore delegato.

5. Conosce la vendita e l’after sales

Mi sono occupata di commerciale, di ufficio vendite e di after sales. Conosco il prima, il durante e il dopo della relazione con la clientela e so cosa significhi ragionare per obiettivi e lavorare per raggiungerli, metterci la faccia, gestire un team eterogeneo, collaborare con i diversi reparti aziendali e risolvere le promesse non mantenute.

6. Sa lavorare nel B2B e nel B2C

Le aziende in cui e con cui ho lavorato/lavoro operano nel B2B e nel B2C, di cui conosco le dinamiche, sia a livello interno sia di esperienza del cliente. Conosco anche la fatica che si prova nel cambiare la cultura di un’azienda che ha sempre avuto a che fare con il cliente business e ora vuole relazionarsi con il cliente privato, e nel far comprendere e soddisfare le aspettative di un cliente che acquista online, che cerca il rapporto diretto con il produttore o che risiede all’estero.

7. Ha esperienza di estero

Ho una formazione universitaria di tipo umanistico, ho vissuto quasi dieci anni in Germania, ho seguito una azienda in Inghilterra, e parlo inglese e tedesco. Dalle esperienze all’estero ho appreso la pragmaticità e ho imparato a nutrirmi di differenze invece che omologarmi a vita.

8. Ha fatto quello di cui parla

Faccio la consulente dal 2015: ciò che spiego e insegno l’ho fatto prima e lo faccio ora. E, siccome le cose cambiano velocemente, dedico molto tempo al mio aggiornamento professionale, quasi esclusivamente di provenienza americana e inglese.

9. Segue pochi clienti per volta

Quando porto avanti un percorso consulenziale, mi immergo nella cultura dell’azienda che affianco, ho a che fare direttamente con il vertice, lavoro a fianco dei collaboratori e do la mia costante disponibilità. Non affido a terzi il lavoro e rispetto la privacy del brand che mi dà fiducia.

10. E a cui piace lavorare con le persone

Che sia uno accanto all’altro in ufficio o uno di fronte all’altro davanti al computer, poco importa. Mi piace molto lavorare a quattro mani con le persone, riflettere insieme, stimolare a crescere, gettare i semi per il cambiamento, e dare così fiducia e strumenti per migliorare le relazioni tra le persone dentro e con l’azienda.

Cosa vuoi migliorare nella relazione con i tuoi clienti?